Gli ospedali registrano numerosi casi di polmoniti, i virus stanno colpendo senza attendere il freddo inverno.
Matteo Bassetti, Direttore Malattie infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova ha riportato come gli ospedali siano pieni di casi di polmonite, una malattia che ogni anno causa in Italia 150 mila ricoveri e 9 mila decessi. Influenza e altri virus peggiorano il quadro non prospettando nulla di buono.

La sorveglianza dell’influenza e dei virus respiratori è iniziata. Nella stagione 2025-2026 non si parla più di sindromi simil-influenzali ma di vere e proprie infezioni respiratorie acute che include sia il virus dell’influenza che altri virus respiratori. L’influenza ha un incidenza per il momento contenuta così come il virus respiratorio sinciziale che colpisce soprattutto i bambini. Più diffusi nel mese di novembre i Rhinovirus che causano raffreddori, il SARS-Cov-2 e i virus parainfluenzali.
Tanti i ricoveri, come accennato, per polmonite. Questa è una malattia che colpisce i polmoni provocata da agenti eziologici vari. Può essere causata dall’influenza, dallo pneumococco, dalla legionella o dall’Escherichia Coli così come da altri batteri o virus (il Coronavirus come ben sappiamo).I sintomi da riconoscere sono l’insufficienza respiratoria, la desaturazione, tosse, febbre (non sempre), dolori al petto e alla schiena e spossatezza.
Polmoniti e influenza: circolazione e prevenzione
Le previsioni per la stagione influenzale 2025/2026 sono abbastanza preoccupanti anche se la gravità dipenderà dall’intensità della circolazione virale, dalla copertura vaccinale (le campagne sono già attive), dalle condizioni climatiche. L’abbassamento delle temperature, pioggia e vento potranno causare un aumento dei casi respiratori e influenzali arrivando a centinaia di migliaia di episodi a settimana.

L’influenza stagionale porta febbre alta, mal di testa, tosse secca, stanchezza, brividi, dolori muscolari, articolari, addominali, diarrea, nausea, mal di gola, naso congestionato, inappetenza, scarsa qualità del sonno. In 5/6 giorni la situazione dovrebbe tornare alla normalità anche se astenia e tosse potrebbero prolungarsi. Per evitare il contagio è bene stare lontani da persone malate, lavarsi spesso le mani soprattutto se si frequentano posti pubblici, non condividere abiti, piatti, posate e bicchieri (vanno lavati in lavastoviglie o con acqua e detersivo).
Del freddo non bisogna avere paura nel senso che non sono le basse temperature a farci ammalare ma i virus che trasporta. In inverno si sono notati cambiamenti nelle mucose dell’apparato respiratorio causati dalle temperature fredde che predispongono al contagio. Allo stesso tempo si ha una risposta immunitaria più bassa mentre gli attacchi dei virus sono maggiori riuscendo a diffondersi e a persistere negli ambienti con maggiore facilità grazie alla minore umidità.





