Scheda
Nazione: Italy
Regione: Marche
Provincia: Ancona (AN)
Comune: Chiesa della Madonna del Piano
Localita’ o frazione: Osteria
Nome bene: Chiesa della Madonna del Piano

Cenni storici
Chiesa della Madonna del Piano – Serra de’ Conti (AN)
Serra de’ Conti, la chiesa abbandonata di S. Maria delle Grazie, detta comunemente Madonna del Piano
Il viaggiatore che percorre la strada per Serra de’ Conti, dopo il bivio per Arcevia poco prima della frazione Osteria, può notare sulla sinistra un edificio religioso in rovina. Si tratta delle vestigia della chiesa di S. Maria delle Grazie, detta comunemente Madonna del Piano. Delle sue origini si sa solo che venne eretta nelle forme attuali da alcuni benefattori privati nel ‘500, lungo il vecchio tracciato della strada territoriale, che allora passava proprio davanti la sua facciata orientata verso est. Successivamente fu presa sotto il proprio patronato dalla famiglia dei marchesi Honorati, che la tennero fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, quando, sottratta sconsideratamente al culto, venne venduta ad un privato di Serra de’ Conti, che circa una ventina di anni fa la cedette al comune. Negli anni seguenti, andato a vuoto ogni tentativo di inserirlo in un progetto ministeriale, mancando le risorse necessarie per restaurarlo, l’edificio è stato abbandonato a se stesso e nessuna precauzione è stata presa per proteggerlo dalle intemperie, che hanno finito per far crollare la copertura.
Oggi restano solo le pareti esterne a testimoniare la presenza di un edificio storico così importante per la comunità locale e per il territorio e perciò meritevole di essere salvato nei limiti in cui la struttura lo consente. Il che è ancora possibile, perché i muri perimetrali con le loro arcate tamponate appaiono abbastanza solidi e soprattutto rivelano di essere stati in precedenza i muri portanti della navata centrale di un edificio più antico o forse progettato e mai compiuto. La sola conservazione dello scheletro dell’edificio, protetto e riportato alla sua forma originaria con l’eliminazione delle tamponature degli archi, sarebbe sufficiente a conservare e tramandare la memoria della chiesa stessa, trasformando così un rudere informe in un piccolo, ma suggestivo monumento inserito in un’area verde. Oltre a questo, in una nicchia dell’altare maggiore si conserva un affresco, rovinato dal tempo, malamente ritoccato da più mani, ma ancora ben leggibile. Dovrebbe risalire al ‘500 e raffigura la vergine con il bambino affiancata dai santi protettori del paese, san Fortunato e il beato Gherardo. Si tratta di un soggetto che, al di là del valore artistico, ha un grande significato simbolico e devozionale per la comunità, per cui appare ancor più meritevole di essere salvato e restaurato, procedendo al suo distacco e alla sua successiva collocazione nella chiesa attuale della borgata come collegamento ideale fra il passato e il presente.
