INFORMAZIONI


Scheda

Nazione: Italy
Regione: Lazio
Provincia: Roma (RM)
Comune: Mazzano Romano
Localita' o frazione: Centro storico
Nome bene: Chiesa di San Sebastiano

Cenni storici

Chiesa di San Sebastiano - Mazzano Romano (RM)

La piccola chiesa di San Sebastiano, consacrata nel 1465, venne costruita fuori del castello, nel "borgo de fora", con un presumibile intento propiziatorio contro la peste, come dimostrerebbe la presenza di S. Sebastiano, S. Rocco e S. Gregorio negli affreschi interni. La cappella era collocata a fianco della via pubblica cinquecentesca che conduceva ad un'altra chiesa fuori la porta, S. Benedetto (odierna Santa Maria delle Grazie) e a Nepi. Inoltre da S. Sebastiano si dipartivano le due vie che conducevano a sinistra verso la fontana, S. Maria e Calcata e a destra verso le "scalelle", al ponte sul Treja, a Monte Gelato e a Campagnano. Nel XVI secolo, intorno ad essa, ferveva la vita produttiva e commerciale del paese con cave, botteghe, pozzi, una fornace, un forno da spiano e un'osteria. Nel XVII secolo la piccola chiesa fu adibita ad oratorio e lì si riuniva la Confraternita di S. Giovanni Decollato, detta anche della Misericordia o "La Nera". Quando nel 1940 fu demolita la chiesa di S. Nicola, in attesa di una sistemazione provvisoria nel granaio del principe Del Drago, culto venne celebrato a S. Sebastiano. La facciata (m. 4.20 x 5.50) ha uno stile semplice con una piccola vela sullo spiovente del tetto sul cui archetto è collocata una campanella. L'interno ha un'unica navata (m. 4.40 x 3.20) che termina in un'abside affrescata. Ne' catino è raffigurato il Redentore Benedicente fra Angeli, mentre nella parte centrale è dipinto S. Sebastiano tra S. Gregorio e S. Rocco. Lo sfondo richiama il paesaggio locale con le colline e il fiume Treja, allora navigabile. La presenza nell'affresco della figura di S. Gregorio Papa, fondatore del monastero di S. Gregorio al Celio, che fu proprietario di Mazzano dal 945 al 1526, suggerisce che la decorazione della chiesa sia stata eseguita contemporaneamente alla costruzione e, comunque, non oltre il 1526, anno in cui Mazzano venne venduto per dodicimila scudi a Gianbattista Anguillara.

Il restauro
Nel 1997, durante un primo intervento di restauro autorizzato dalla Soprintendenza ed effettuato da Elena Delcroix, sono stati recuperati, nascosti da uno spesso strato di scialbo, affreschi con elementi decorativi sull'arco absidale e, sulla parete sinistra, una Madonna con Bambino e Sant'Anna al centro fra una Pietà, un Santo Vescovo e una scena illeggibile, forse un'altra Pietà. Al momento dell'intervento di restauro, i dipinti, visibili solo nella parete absidale, si presentavano in pessime condizioni conservative a causa di un elevato tasso di umidità dovuto anche a risalita capillare. Numerose erano le mancanze di adesione fra gli strati preparatori dell'affresco e la struttura muraria. La condensazione dell'umidità aveva causato efflorescenze saline con conseguente corrosione e perdita di tono della pellicola pittorica. La superficie del dipinto era in più punti danneggiata da picchiettature eseguite con mezzi meccanici e offuscata da uno spesso strato di polveri grasse e nerofumo. Su tutto l'affresco erano presenti pesanti ridipinture.

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